Vino e Fusa a go-go

Intervista Azienda agricola Alario Claudio

Lo scenario suggestivo e celebrato delle Langhe fa da sfondo alla storia e all’attività della nostra azienda a carattere familiare, fondata nel lontano 1900. Ci troviamo a Diano d’Alba, un piccolo paese rurale, situato su morbide e verdeggianti colline patrimonio dell’ UNESCO. Le coordinate geografiche sono importanti per conoscere le peculiarità di un territorio unico: le stesse peculiarità che conosce Claudio Alario, titolare e anima dell’azienda.

Da ben tre generazioni ci dedichiamo con serietà e dedizione alla cura e alla coltivazione della vite

e alla vendita dell’uva, ma è solo grazie a Claudio che siamo giunti alla vinificazione e quindi all’imbottigliamento del vino. Nel 1988 il nostro giovane e ambizioso produttore, facendo tesoro delle nozioni apprese all’Istituto Superiore di Agraria e forte di alcuni anni di esperienza diretta sul

campo, ha deciso di trasformare i generosi prodotti delle nostri viti in vino. Abbiamo iniziato col produrre unicamente Dolcetto, per poi proseguire col Nebbiolo e la Barbera ed approdare nel 1995 anche, al Barolo. I nostri vigneti situati nei comuni di Diano d’Alba, Serralunga d’Alba e Verduno hanno un’età che varia fra i 20 e i 50 anni e godono tutti di esposizioni privilegiate.

La filosofia dell’ azienda è volta alla ricerca di un continuo e costante miglioramento con l’obbiettivo ultimo, di raggiungere una qualità sempre maggiore. In particolare, oggi, il nostro impegno è tutto profuso nella realizzazione di una resa bassa in vigneto in modo da garantire al vino

una qualità superiore. La nostra azienda è composta da 10 ettari(Ha) a vigneto con una produzione totale di circa 45000 bottiglie annue divise in: Dolcetto di Diano d’Alba , Barbera d’Alba, Nebbiolo d’Alba e Barolo, inoltre nella nostra azienda non vengo prodotti vino bianchi e\o vini assemblati, vengono solo vinificate uve di proprietà.

1.Qual’è il vostro approccio al vino? 

Il nostro approccio al vino lo definiremo “meticoloso”: ogni anno è una nuova sfida nell’ affrontare una nuova annata. La filosofia però rimane invariata , ottenere un’ uva sempre di grande qualità. È questo che ci spinge ogni giorno ad andare in vigna per seguire personalmente tutte le fasi fenologiche fino ad arrivare alla vendemmia che viene sempre fatta manualmente; fino ad approdare in cantina dove si cerca di portare all’ interno del calice, il frutto del lavoro svolto in quell’ annata.

2.Come state? E come state affrontando questa annata? 

Noi stiamo bene, il Langa si vive un periodo euforico dettato dalle ultime sei annate che, anche se molto diverse fra loro, dimostrano una qualità altissima. Il 2020 è stata una grande annata caratterizzata da un inizio vegetativo anticipato( dovuto anche a un inverno non troppo freddo) e da precipitazioni mai troppo frequenti,  hanno dato un’ uva di altissima qualità, che è stata vendemmiata con qualche giorno di anticipo rispetto al solito. 

3.Il gusto oltre la sete: quale delle vostre bottiglie bere in tempi di coprifuoco? 

In questo momento di coprifuoco invitiamo tutti i clienti ad assaggiare ogni singolo vino da noi prodotto, perché ogni vigneto viene vinificato singolarmente con una cura quasi maniacale.

4.Una frase, un invito, un augurio, un monito, una suggestione per gli avventori dell’ Escobrillo..

(sbizzarritevi pure..) 

Ci sono tre ingredienti per un grande vino: il vitigno, la resa e la botte!

Facoltativo ma importante: se volete esprimere il vostro parere su Frenchi è il momento di farlo. Si consiglia di utilizzare una terminologia enologica.

Al di là del personaggio molto carismatico per noi rimane un grande intenditore di vini, molto preparato nel suo campo con una visione molto aperta su tutto il settore enologico e con un occhio attento a piccole cantine come la nostra!